Noemi Cottino, ved. Saracco, ha compiuto 102 anni ed alla Casa di riposo Tellini di via Brofferio le hanno fatto una gran festa, sia perché non è da tutti raggiungere un simile traguardo, sia
Noemi Cottino, ved. Saracco, ha compiuto 102 anni ed alla Casa di riposo Tellini di via Brofferio le hanno fatto una gran festa, sia perché non è da tutti raggiungere un simile traguardo, sia perché Noemi per decenni è stata un punto di riferimento delle sarte cittadine. In piazza San Secondo, Noemi aveva una bottega piccola piccola, ma fornitissima di bottoni di ogni genere e qualità, per cui chiunque avesse bisogno di qualcosa di speciale doveva inevitabilmente rivolgersi a lei.
Fu così che Noemi divenne "Noemi dei bottoni", in un negozietto di 6,20 metri quadrati preso in subaffitto dal gioielliere Olivero, perché nel locale c'era stato un incendio e le pareti erano ancora annerite; per ovviare al problema le pareti furono foderate in legno ed il negozio fu perfetto. Al momento di scegliere il commercio Noemi lavorava in fabbrica e dovette anche bisticciare con il marito Giuliano per iniziare la nuova attività: infatti, il commercio gli pareva molto più rischioso della fabbrica, ma a Noemi piaceva moltissimo ed il negozio aprì i battenti. Cominciò rimagliando calze e lavorando fino alle tre di notte per far bella figura con i clienti: i bottoni arrivarono quasi per caso, quando da un rappresentante poco corretto le venne inviata un'enorme quantità di scatole, che le diede però in un colpo solo un grandissimo assortimento. Di lì in avanti la vita di Noemi fu segnata dai bottoni, che vendeva anche foderati e tinti dei colori desiderati: in questo modo la fama del negozio astigiano si allargò anche alle città piemontesi e non era raro che qualcuno arrivasse da fuori per cercare un pezzo del tutto particolare.
Noemi ricorda che il suo negozio era molto fornito e che non ha mai conosciuto crisi, anche perché, nei tempi difficili la gente, anziché acquistare cose nuove, ripara quelle usate. Da parecchi anni Noemi ha lasciato il suo negozio, passato prima alla figlia Dea e poi chiuso definitivamente: molti astigiani si ricordano però di lei, anche perché il suo negozio è il simbolo di tempi in cui il commercio era molto diverso e la grande distribuzione non aveva ancora desertificato i centri storici. Comperare quattro bottoni era un'occasione per scambiare due parole, magari per chiedere un consiglio su quale fosse il modello più adatto: oggi i consigli non li vuole più nessuno e i bottoni si comprano su internet, in uno spazio infinitamente più grande e più vuoto dei 6,20 mq del negozio di Noemi.
Renato Romagnoli